Il colosso non distribuirà il controverso videogame, simulatore con l’obiettivo di “insegnare la seduzione” ai maschi, sul PlayStation Store
IENTE DA FARE per “Super Seducer”, il videogame ideato e “interpretato” dallo scrittore, imprenditore e “dating coach” londinese Richard La Ruina, incappato nelle ultime settimane in una serie di (giustificati) attacchi per via della sceneggiatura e dell’impostazione estremamente scivolose. Sony ha deciso di bloccarne la distribuzione per PlayStation4.
Di cosa si tratta? Ufficialmente viene descritto come “il simulatore di seduzione più realistico al mondo: un gioco di azione dal vivo che ti mette dentro le situazioni di tutti i giorni (caffetteria, ufficio, bar) e ti permette di scegli come comportarti e di vedere come le donne reagiscono alle tue scelte”. Nella sostanza il solo scopo di “Super Seducer” è costruire continuamente flirt con donne bellissime – nel cast c’è anche Shanna Vincent, attrice e stuntwoman hollywoodiana – che non hanno margine di manovra rispetto alle scelte di un maschio etero che ne è protagonista assoluto (come detto, interpretato dallo stesso 37enne autore) e non sembrano dunque poter essere inquadrate in altro modo se non come oggetti di conquista.
l colosso nipponico ha dunque confermato al sito Motherboard che la piattaforma non venderà il gioco tramite il PlayStation Store, mentre al momento è ancora disponibile su Steam. “Il mio commento è che non ho commenti” ha spiegato allo stesso sito La Ruina, in questi giorni al centro di numerose polemiche, interviste e articoli sul suo controverso titolo. Frutto, dice, di vent’anni di lavoro e consulenza sull’argomento.
Per difendersi dalle critiche il creatore aveva spiegato che il gioco era in grado di “offrire agli uomini ottimi consigli su come avvicinare le donne in modo più rispettoso e divertente”. In realtà i contesti, i dialoghi, le stesse dinamiche, le scene di transizione in cui La Ruina appare in compagnia di donne in abbigliamento intimo e in generale l’impostazione complessiva del simulatore punta-e-clicca non sembra proprio avere alcunché di educativo: servono solo a?rimescolare i soliti stereotipi sulle donne oggettivate e prevedibili, oltre che manipolabili, strumento di gratificazione sessuale.
“Quando diamo accesso al sessismo in questo modo, permettiamo che si diffonda e cresca – ha spiegato a Motherboard Emily May, co-fondatrice e direttrice di Hollaback, organizzazione americana contro le molestie che ha testato Super Seducer – abbiamo bisogno di seppellire questo gioco sotto una roccia. Chiunque incontri un uomo così corra il più lontano possibile. In questo senso può essere una utile promemoria per le donne”.